E’ di nuovo tangentopoli. VI illustriamo la lista di inchieste, processi e sentenze per episodi di malaffare è talmente lunga che segnarle tutte sarebbe impossibile.
di Redazione Compliance Legale.
Indice
Introduzione
Cosa accomuna i termini “Corruzione”, “Tangenti” e “Arresti”? Semplice, uno dei periodi più brutti della Prima Repubblica: Tangentopoli.
Sono passati poco più di 17 anni da quel febbraio del 1992 in cui venne arrestato l’esponente dell’allora P.S.I (Partito Socialista Italiano) Mario Chiesa, colto in flagrante durante la ricezione di una tangente di sette milioni delle vecchie lire (la metà di quanto pattuito) in virtù del 10% “riconosciuto” in seguito all’aggiudicazione di un appalto da parte di una piccola imprese di pulizie.
Da lì nacque l’inchiesta “Mani Pulite”, condotta dall’allora pubblico ministero Antonio Di Pietro, che sfociò in uno degli scandali più importanti del bel Paese dell’ultimo ventennio: Tangentopoli.
Venne a galla, dall’apertura di quel fascicolo e, dunque, dalle relative indagini, dichiarazioni e condanne, il marciume del sistema fraudolento italiano che coinvolgeva a 360° il mondo della politica e dell’imprenditoria.
Marciume che sconfinò in un clima di sdegno, odio e sfiducia da parte dell’opinione pubblica nei confronti del sistema di governo italiano a tal punto da decretare la fine della Prima Repubblica e l’inizio della Seconda.
Partiti storici e rappresentativi della Repubblica Italiana come la Democrazia Cristiana (DC) e il Partito Socialista Italiano (PSI) si sciolsero e vennero sostituiti in parlamento sia da nuove compagini politiche che che da altre minoritarie e, comunque, da sempre all’opposizione.
Le inchieste proseguirono speditamente e si estesero in tutta Italia, da Nord a Sud, isole incluse, offrendo un panorama di corruzione diffusa, ben ramificata e, soprattutto, inespugnabile (fino a quel momento) dal quale nessun settore della politica nazionale o locale appariva immune.
Una pioggia di avvisi di garanzia travolse politici e imprenditori di rilevante caratura sull’intero territorio nazionale.
Cronaca recente. Tangentopoli bis?
Eppure, analizzando gli ultimi fatti di cronaca, si possono notare chiaramente diverse similitudini.
Il comune denominatore, ad esempio, è sempre lo stesso: l’aggiudicazione di un appalto.
Le teste operanti all’interno di questa grande “calcolatrice” pubblico-amministrativa?
Esponenti ed Istituzioni politiche, imprenditori e professionisti di vario titolo. Beh, anche questa è una grossa similitudine.
Strano. Vero?
“Non esageriamo però” potreste pensare, a ben vedere.
Per parlare di allarme corruzione o di tangentopoli su scala nazionale, bisognerebbe constatare un numero consistente di casi analoghi verificatisi ripetutamente in un arco temporale ben definito e sparsi sull’intero territorio.
Non si può fare sicuramente affidamento a sporadiche inchieste portate avanti da giovani PM in procinto ed in preda alla brama di fare carriera “ingolosendo” ed accaparrandosi l’approvazione dell’opinione pubblica. Tutto chiaro, corretto.
La lista dei casi nel 2019
(aggiornamento: 1 giugno)
Ma analizziamo le inchieste relative a tangenti riscosse per appalti o, in generale. alle inchieste relative a corruzione negli ultimi mesi:
- 30 maggio 2019 – caso Palamara: l’ex consigliere del Csm Luca Palamara iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia per corruzione in merito alla successione relativa alla carica di procuratore generale di Roma;
- 16 maggio 2019 – Legnano (MI): arrestati sindaco leghista e 2 assessori. Il Comune è stato commissariato. Accuse: tangenti, appalti e corruzione elettorale;
- 15 maggio 2019 – Salerno: 14 arresti su 25 indagati riguardo tangenti per la compravendita di sentenze. In cella anche due giudici;
- 7 maggio 2019 – 43 arresti in Lombardia su 95 persone (tra cui gli esponenti di Forza Italia, Pietro Tatarella e Fabio Altitonante) coinvolte nell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Le accuse: associazione per delinquere finalizzata a corruzione aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d’ufficio;
- 7 maggio 2019 – a Palermo arresto di 4 funzionari del Provveditorato Opere Pubbliche. Gli appalti riguardano cinque scuole tra Palermo, Casteldaccia e Catania e un immobile confiscato alla criminalità organizzata. I funzionari, secondo l’accusa, attestavano negli atti una spesa maggiore rispetto a quella realmente sostenuta. La differenza veniva spartita tra imprenditori e funzionari indagati nell’indagine;
- 18 aprile 2019 – Caso Siri: inchiesta su un maxi-giro di tangenti che coinvolge politici, funzionari pubblici e imprenditori in Sicilia sul business delle energie rinnovabili (eolico nella fattispecie). Accusato di corruzione Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti della Lega;
- 12 aprile 2019 – Venezia: inchiesta Mose porta al sequestro di 12 milioni e 300 mila euro in conti, azioni e beni immobiliari frutto di tangenti depositate su un conto in Croazia, riconducibile all’ex presidente della Regione Giancarlo Galan. Coinvolti diversi imprenditori veneti;
- 20 marzo 2019 – l’esponente del Movimento 5 Stelle, Marcello De Vito, arrestato per corruzione nell’inchiesta sullo Stadio della Roma: l’esponente grillino avrebbe accettato tangenti dal costruttore Luca Parnasi per favorire la costruzione del nuovo impianto del club giallorosso a Tor di Valle;
- 14 marzo 2019 – Taranto: operazione denominata “T.Rex” per vari reati contestati sono, tra gli altri, quelli di corruzione, e turbata libertà degli incanti. Sette gli arresti;
- 7 marzo 2019 – Catanzaro: il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, del Pd, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di FI e l’ex consigliere regionale Nicola Adamo, anch’egli del Pd, hanno ricevuto, insieme ad altre 17 persone, un avviso di conclusione indagini della Procura di Catanzaro in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta e corruzione;
- 25 febbraio 2019 – tangenti sanità: maxi appalto da 55 milioni per la fornitura di dispositivi medici e relativi bandi di gara cuciti su misura e tutti legati al mondo delle patologie a carico degli apparati urinari. Arrestato il professore catanese Morgia;
- 24 gennaio 2019 – corruzione in atti giudiziari al Consiglio di Stato: 30 indagati tra cui il giudice Santoro;
- 17 gennaio 2019 – Bologna: 27 arresti nel racket delle pompe funebri all’Ospedale Maggiore e al Sant’Orsola. Due imprese di pompe funebri avevano il monopolio nell’aggiudicazione dei servizi funebri grazie alla compiacenza, adeguatamente “retribuita” degli addetti alla camera mortuaria;
- 6 luglio 2018 – Matera: operazione “Il Suggello”. Concorsi pubblici pilotati e corruzione. Trenta indagati e 22 arresti tra cui anche il Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella;
- 21 maggio 2018 – 21 arresti tra Milano e la Calabria per tangenti riguardo i lavori pubblici su Monza. In manette anche due Avvocati ed un ex Magistrato;
Corruzione da Nord a Sud: intervento legislativo.
Questi appena elencati, purtroppo, sono solo alcuni dei casi eclatanti registrati nel nostro Paese negli ultimi mesi.
Come si evince chiaramente, da nord a sud, da est a ovest, non esiste angolo e mattonella della penisola dove non si sia verificato alcuno scandalo relativo a mazzette e appalti.
La lista di inchieste, processi e sentenze per episodi di malaffare è talmente lunga che segnarle tutte su una mappa è impossibile, mi sono limitato a menzionare le più eclatanti e conosciute ai più.
L’intento del Governo (in persona della Santissima Trinità composta da Luigi Di Maio, Matteo Salvini ed il buon Presidente del Consiglio Giuseppe Conte) appare indubbiamente quello di arginare attraverso l’entrata in vigore della recente legge “Spazzacorrotti” (ne abbiamo parlato qui), e la neo riforma sul voto di scambio (approvata lo scorso 14 maggio), un fenomeno oramai diventato ben radicato e di “buona consuetudine” nel modus di agire all’italiana.
Tuttavia, non apparirebbe così erroneo, teatrale e paradossale definire tutto questo recente tumulto giudiziario-investigativo come il prologo di una nuova, sempreverde, Tangentopoli (Bis).
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