Fintech: quale futuro per il tradizionale sistema bancario?

Grazie al fintech, oggi è persino possibile aprire un conto corrente direttamente dal telefono cellulare.

di Antonio D’Angelo

Introduzione

Quando oggi pensiamo ad un istituto finanziario, più tipicamente ad una banca, immaginiamo un luogo sicuro, massicciamente presente sul territorio ed al servizio del cittadino.

Un luogo nel quale convogliare ad esempio i risparmi accumulati da una vita o nel quale richiedere un finanziamento per gli usi più svariati.

Un luogo comunque sempre presidiato da personale specializzato e pronto a rispondere alle necessità di una clientela, come vedremo, sempre più esigente.

La presenza fisica delle banche sparse per tutto il territorio e, quindi, la vicinanza della filiale al cittadino, sembra in via definitiva essere la chiave di volta per l’acquisizione di nuovi clienti e quindi per una maggiore redditività.

Purtroppo o per fortuna, il rapporto sinallagmatico tra vicinanza filiale-cittadino, da sempre considerato una strategia vincente sembra oggi essere al crepuscolo.

Insomma il modello di business reggente, risulta essere obsoleto e rischia di crollare, schiacciato dalle spinte che provengono dal mondo della tecnologia.


Come reagiranno le più grandi banche del mondo?


In un contesto in così rapida evoluzione sembra normale porsi degli interrogativi.

Che ruolo ha l’innovazione tecnologica nell’evoluzione del contesto bancario (fintech) e come hanno intenzione di reagire i principali player per non essere tagliati fuori?

Dove si collocano oggi le banche italiane?

Quali sono i modelli virtuosi cui ci si dovrebbe ispirare per restare al passo?

Che impatti hanno questi cambiamenti sui processi e modelli di business?

Per rispondere a questi interrogativi occorre fare un passo indietro.

Si pensi, a titolo di esempio, alla funzione o al ruolo delle “banche” italiane ai tempi delle repubbliche marinare.

Parliamo di un “banco” vero e proprio, situato perlopiù in prossimità dei porti mercantili la cui funzione principale era quella di finanziare i viaggi di “imprenditori-mercanti” che, una volta tornati, avrebbero venduto le merci (spezie nella fattispecie) e, ottenuto un giusto profitto, avrebbero ripagato il loro debito nei confronti della “banca”.

Si noti, come gli strumenti a disposizione sono proporzionali alle esigenze, assolvono alla funzione per cui sono stati creati.

Tuttavia, la crescente complessità dei mercati dovuta alla globalizzazione, così come la finanziarizzazione dell’economia a livelli apicali, sfociata poi nella crisi del 2007/2008, attenua questo nesso di causalità che da sempre esiste e ciò porta con sé una serie di rischi non banali da gestire.

Con ciò non si vuole asserire che la globalizzazione sia un male.

Al contrario, un’opportunità da cogliere, da abbracciare ma, per farlo, occorre essere pronti ad affrontare nuove sfide.


Una sfida da cogliere.


La sfida di oggi, proprio in virtù delle necessità mutate, riguarda l’innovazione tecnologica che si rende un tassello necessario in risposta alle richieste di semplificazione di un pubblico sempre più “smart”.

Il cliente della banca di oggi non si reca più in filiale, perché può comodamente effettuare l’accesso dalla sua banca multicanale e predisporre un ordine di bonifico da casa, oppure può pagare la tassa sui rifiuti dal suo cellulare mediante home banking per fare degli esempi.

Grazie al fintech, oggi è persino possibile aprire un conto corrente direttamente dal telefono cellulare tramite un controllo incrociato di dati e grazie al contributo della scansione biometrica, riconoscimento delle impronte o scansione dell’iride.

L’innovazione passa però inderogabilmente attraverso un serio piano di investimenti in nuove tecnologie utili a migliorare i processi che ne devono risultare snelliti, a tutto beneficio della customer experience.


In questo scenario caratteristico del fintech, qual è il ruolo dell’operatore di filiale?


fintech

Questo contesto in fermento, non implica che ci saranno dei licenziamenti di massa, ma semplicemente che occorrerà re-inventarsi.

Piuttosto che licenziare si renderà, infatti, necessario erogare della formazione massiccia al personale in funzione di un pubblico sempre più digital oriented.

Nasceranno nuove figure professionali come il “social media relations manager”, “live chat agents” o “customer experience designer” piuttosto che il “voice biometrics specialists”.

Le sessioni di formazione per la riconversione del personale verranno quindi erogate principalmente per colmare il gap digitale della forza lavoro.

L’esempio virtuoso è quello asiatico dove sono stati effettuati ingenti investimenti tecnologici corredati da altrettanti piani di riqualificazione delle figure professionali che saranno al centro della trasformazione.

Per citare qualche esempio, Istituti finanziari come DBS, servendosi dell’aiuto di assistenti virtuali o del collegamento streaming con un gestore, offrono ampia gamma di servizi tra cui cambio carta di credito, reset del pin, rilascio blocchetto degli assegni, controllo estratto conto.

Da queste premesse appare chiaro che la perdita di margine complessivo accusata dal settore bancario non trovi giustificazione solamente nell’azzeramento dei tassi da parte della BCE in quanto in parte, anzi in gran parte, questa perdita deriva dal fatto che le banche devono fare i conti anche con la concorrenza dei nuovi canali, molto più digitalizzati.


Lo sportello bancario digitale: quali conseguenze?


Un report della società di consulenza A. T. Kearney che ha fatto il punto sulle possibili conseguenze della rivoluzione digitale allo sportello, conducendo una indagine su un campione di 92 banche europee, stima che una banca su 10 potrebbe non sopravvivere allo choc tecnologico.

Dal report emerge inoltre che negli ultimi dieci anni quasi tutte abbiano registrato un drammatico calo dei ricavi per cliente (-11% tra 2008 e 2018 e -1,1% tra 2017 e 2018), malgrado la sostenuta crescita dei volumi.

Rispondere alla domanda “Dove si collocano oggi le banche italiane?” non è facile dirlo, certo è che bisogna fare di più, occorre trainare piuttosto che essere trainati, essere l’esempio piuttosto che limitarsi ad imitare bene.

Per recuperare margine e aggiustare i bilanci, tagliare i costi potrebbe non essere più sufficiente.

Una revisione del piano industriale sembra più urgente che mai e l’innovazione non può aspettare.

Siamo pronti? Staremo a vedere.


La tecnlogia fintech subirà un incremento spedito e di tutto rispetto grazie, soprattutto, all’operatività della connessione 5G.

Per saperne di più ti consigliamo di leggere il nostro articolo “Cos’è il 5G? Problemi sulla cybersecurity” (Clicca qui)


Desideri una consulenza o supporto legale? Scrivi alla nostra segreteria, ti contatteremo per approfondire la tematica e formulare il nostro miglior preventivo.

NEWSLETTER

Categorie