Esame avvocato 2019: parere diritto civile

Tracce e soluzioni del parere di diritto civile relativo all’esame avvocato 2019.

di Redazione Compliance Legale

Ha finalmente inizio la tanto attesa, quanto estenuante, tre giorni inerente l’esame d’avvocato 2019.

Riepiloghiamo le modalità di svolgimento:

Il primo giorno è dedicato alla redazione del parere di diritto civile (a scelta fra due tracce); il secondo giorno è dedicato alla redazione del parere di diritto penale (a scelta fra due tracce) ed infine il terzo giorno il candidato dovrà redigere un atto a scelta fra diritto civile, penale ed amministrativo.

Al fine del superamento di essa e, conseguentemente, all’accesso alle prove orali, sarà necessario conseguire un punteggio complessivo pari almeno a 90.

E’ ammessa l’insufficienza solamente in una prova (purché, appunto, la media generale dia come risultato un voto complessivo pari o superiore a 90).

La sufficienza si acquisisce totalizzando il punteggio minimo di 30 per ogni prova. Il massimo è quantificato in 45.

Di seguito pubblicheremo le tracce e le relative soluzioni.

La pagina sarà in continuo aggiornamento.

Nel frattempo ti suggeriamo di leggere e tenere a mente queste dieci regole fondamentali / consigli per superare le prove scritte (Clicca qui).

Qui, invece, il bando d’esame.

Buona fortuna a tutti i candidati!

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Parere civile esame avvocato


Traccia n.1

Confermata.

L’imprenditore individuale alfa si rivolge alla società affinché la stessa acquisti un macchinario che è venduto presso il negozio gestito da Caio e glielo conceda poi in locazione finanziaria. Il contratto di leasing viene stipulato e prevede il pagamento, a carico dell’utilizzatore tizio, della complessiva somma di 60.000 euro suddivisa in rate mensili dell’importo di 1.000 euro ciascuna. Contestualmente la società Gamma e il fornitore stipulano un patto di riacquisto in forza del quale Caio, in caso di risoluzione per inadempimento del contratto di leasing, e a seguito di apposita richiesta da parte della società Gamma si obbliga a riacquistare il bene a un prezzo prestabilito. Nel corso del rapporto contrattuale, però, tizio non paga le ultime 10 rate pattuite. Caio, pur consapevole di non essersi tenuto e per di essere costretto a riacquista un bene che, in quanto usato, ha ormai perso gran parte del suo valore commerciale, decide di provvedere lui stesso al pagamento dei residui canoni insoluti e versa alla società concedente la somma di 10000 euro. Successivamente Caio cita in giudizio tizio, dichiarando di agire in regresso ai sensi dell’art 1950 cc. e chiedendo la restituzione della somma maggiorata degli interessi legali dalla data del pagamento. Tizio, ricevuta la notificazione dell’atto di citazione, si rivolge a un legale per un consulto. Il candidato assunte le vesti del legale di tizio, rediga un parere motivato illustrando le questioni sottese al caso in esame e indicando la linea difensiva più utile a tutelare la posizione del proprio assistito.

SOLUZIONE:

Espromissione; leasing traslativo, con possibile riferimento alla sentenza della Cassazione civile n. 1832 del 12 luglio 2018.


Traccia n.2

Confermata.

L’imprenditore edile Caio, venuto a conoscenza che l’amico Sempronio ha intenzione di ristrutturare l’appartamento in cui abita, si dichiara disponibile a eseguire personalmente i lavori all’uopo necessari e predispone un preventivo per il complessivo importo di 45000 euro. Sempronio, ricevuto brevi manu il preventivo, vi appone a penna alcune modifiche, indicando il corrispettivo di 35.000 euro e precisando che i lavori avrebbero dovuto iniziare entro il 15 novembre 2019 e avrebbero dovuto concludersi entro il 31 gen 2020. Lo stesso sempronio riconsegna poi a Caio il documento così modificato. Dopo alcuni giorni, in data 10 ott 2019, Caio invia a sempronio una email regolarmente ricevuta dal destinatario con la quale dichiara di accettare le nuove condizioni e si rende disponibile a iniziare i lavori già dal 18 ott. Con successiva email del 15 ott 2019, Sempronio comunica però di voler annullare la propria commissione e invita Caio a non dare avvio alle opere. Qualche tempo dopo, però, Sempronio riceve una lettera da parte di Caio nella quale questi, lamentando l’inadempimento agli obblighi contrattuali, chiede la corresponsione della somma di euro 35.000 a titolo di ristoro del danno conseguente alla mancata esecuzione del contratto. Sempronio si rivolge dunque a un legale per conoscere quale posizione assumere nei confronti dell’altrui pretesa creditoria. Il candidato, assunte le vesti del legale di Sempronio, rediga un parere motivato, illustrando le questioni sottese al caso in esame e indicando la linea difensiva più utile a tutelare la posizione del proprio assistito.

SOLUZIONE:

Recesso unilaterale 1373 c.c. / 1671 c.c. ; Il quesito ha ad oggetto una controversia nascente dallo svolgimento dei lavori di ristrutturazione, dei quali però viene contestato l’ammontare stabilito nel preventivo di spesa.

Per risolvere la traccia è fondamentale fare riferimento alla sentenza n. 14006 del 6 giugno 2017 della Corte di Cassazione civile.


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